Il recupero psicofisico delle donne operate per cancro al seno avviene in gruppo, a bordo di un magnifico dragone. Presto anche nel Salento e in Puglia. Il nome dragonboat è roboante così come le sue dimensioni: una canoa lunghissima, quasi quindici metri, in grado di ospitare venti persone. Deve il suo nome alla caratteristica testa di drago scolpita nel legno, che guarda il mare. Il debutto nella località di Santa Caterina, sullo Ionio: le ‘dragonette’ con i berretti rosa, accompagnate dagli istruttori del Circolo canottieri, tutti giunti da Salerno, hanno partecipato all’iniziativa Curarsi a colpi di pagaia. È organizzata dall’associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro con il contributo della Fondazione Susan Komen e il supporto del circolo nautico La Vela e del CKCS kayak Salento, entrambi di Santa Caterina. Le donne, tutte già in terapia, nove per lato, hanno solcato le onde per dimostrare che l’attività fisica fa bene al corpo e alla psiche, oltre che contrastare il linfedema, il ristagno della linfa che si verifica dopo le operazioni chirurgiche. ‘La nostra esperienza – spiegano – ci permette di confermare il potere del dragonboat, della squadra, dell’allenamento all’aria aperta e del mare’.
Di seguito il link al video:
https://video.repubblica.it/edizione/bari/il-dragon-boat-delle-donne-con-il-cancro-arriva-in-salento-sport-sole-e-mare-sono-la-terapia-migliore/449977/450940